MI LAND
liberi suoni. liberi pensieri. libere terre.
Una settimana di concerti, appuntamenti, proiezioni e incontri per riportare la cultura a Milano. 2-8 maggio 2011.
Milano è un deserto: secco, silente e sconfinato. E’ un’abile opera dell’ingegneria della desertificazione, sociale e culturale. E’ la città dell’Expo, degli sgomberi e delle speculazioni, è la città della moda e del design, delle veline e degli happy hour. Ma come ogni deserto, anche Milano ha le sue oasi. Ci sono spazi liberi e liberati a città. Ci sono oasi in cui l’iniziativa culturale, la spinta verso la creatività e l’avanguardia artistica, trovano ancora spazio e terreno per fiorire.
Ci sono due città a Milano: c’è il deserto in superficie, il lento flusso di auto e di persone, e c’è un’energia creativa che scorre sottoterra, nelle condotte dei suoi antichi Navigli, e cerca di esplodere in superficie.
MI LAND è un momento per questa esplosione creativa. Un incontro tra luoghi e persone, tra oasi lontane e vicine, che vogliono parlarsi e farsi sentire. Lo fanno con la musica, perchè è il linguaggio loro naturale, ma certi che altre voci ed altri linguaggi possano rifiorire nel deserto milanese, bucare la sabbia e sbocciare in fiori.
Milano continua ad essere in preda ad uno “smantellamento” di possibilità, chiudendo e cancellando spazi di aggregazione, senza creare valide alternative per far sì che le persone possano trovarsi e ritrovare interessi, stimoli e possibilità. La città si sta abituando ad uno stato di impoverimento culturale, negando evidentemente ogni tipo di ricerca e stimolo di cultura e possibilità di discussione, dove dopo le ore passate a fare l’aperitivo, si spegne.
Ed è per questo che per una settimana intera diamo da bere alle orecchie di questa città silenziosa, in una cavalcata tra luoghi e generi diversi, coscienti che solo rompendo le barriere che separano i fruitori delle produzioni culturali si potrà arrivare ad una comunicazione reale, ad una spinta innovatrice, ad una e mille esplosioni di nuove oasi.
“Perché mai, o ignorante, vuoi rendere la biblioteca del monastero simile alla tua anima? Per il fatto che tu sei ignaro di lettere vuoi svuotare anche quella dei suoi strumenti di cultura? Lascia che essa conservi i suoi tesori! Dopo di te verrà qualcun altro o dotto di lettere o desideroso di apprendere”. Eustazio di Tessalonica, (1110 ca. – 1195 ca.).
info: miland at autoproduzioni.net
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