Verrebbe naturale dire che il motivo è la chiusura progressiva di tutti gli spazi di proposta socio-culturale a Milano, che al di là di tutti i difetti continua ad essere la città in cui ci tocca vivere… e invece, non solo. Lo stimolo magari è pure quello, ma MI LAND ci dice che c’è tanto altro. E’ una settimana per mettersi insieme e mostrare alla città che a fianco di una repressione così ossessionata continuano ad esserci comunque tanti soggetti che le cose le propongono, le fanno, si sbattono e danno respiro a questa irrespirabile metropoli.
MI LAND non è un festival come siamo abituati ad intenderlo, perchè ciò che conta è chi partecipa molto più che gli artisti in cartellone (che, in tanti casi, partecipano a loro volta alla costruzione del tutto). Ed è un appuntamento che speriamo non si chiuda qui, ma sia soltanto un primo passo… per quelli successivi servono tutte le energie costruttive che sbocciano nella nostra terra.
MI land
Liberi suoni. Liberi pensieri. Libere terre. appuntamenti di resistenza culturale in una città-deserto.Contatti
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